lunedì 12 aprile 2010

nel 2010 abbiamo ANCORA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!

Bonjour.
è da un sacco di tempo che non scrivo su questo blog. Perchè mi stavo occupando del mio romanzo (che è ancora in fase di RIlettura) e da quattro mesi, sto cercando un nuovo lavoro.
Mi sono licenziata a dicembre da un lavoro a tempo indeterminato, 14 mensilità, con un buon stipendio, ma un lavoro che non mi rendeva per nulla soddisfatta di me stessa.

Ad Aprile ero stata assunta presso questa azienda (ho fatto il colloquio dopo 3 gg che ero iscritta nella graduatoria delle categorie protette - il lavoro precedente, che ho svolto per 7 anni e mezzo l'avevo trovato come lavoratrice "normale", quando, per orgoglio, non mi ero ancora fatta riconoscere invalida) con la richiesta di collaboratrice ad un'altra collega, come "IMPIEGATA addetta alla CONTABILITA' FORNITORI".
Nello fattispecie, non mi sono MAI occupata di contabilità fornitori, se non qualche registrazione fatture dopo 5 mesi e mezzo che ero assunta. Per il resto riempivo le mie 6 ore con mansioni di segretariato (fax alle colleghe, archivio di documenti risalenti a tre anni prima -compreso il documento che li sollecitava all'assunzione del disabile- , ricezione telefonate, spunta dei ddt, smistamento posta in entrata ed in uscita, imbustamento e affrancatura fatture fatte da altri colleghi).
La mia sensazione è stata quella di essere assunta per adempiere ad un obbligo di legge. Di fatto, nessuno dei colleghi era propenso a mostrarmi il lavoro, che mi è stato "insegnato" dalla stagista 20enne che ha terminato il suo contratto temporaneo con il mio ingresso in azienda.
Il mio essere sottoimpiegata, relegata a mansioni "basse" mi faceva rincasare con un senso di nullità dentro di me.
E quando, dopo 5 mesi e mezzo!, mi sono state aggiunte mansioni "più importanti" in aggiunta a quelle secondarie che già riempivano le 6 ore-la collega di prima le faceva in 8 ore- nella fretta del mio voler eseguire tutto quanto mi veniva delegato, ho commesso errori che mai in vita mia avevo fatto.

A Gennaio ho letto il libro "oltre il collocamento obbligatorio" (a cura di Bombelli e Finzi) e ritrovare frasi come:

(p.42) "non si tratta solo di dotarsi di strumenti tecnologici (nel mio caso ascensore, fotocopiatrice accanto alla mia postazione) che suppliscano ad eventuali disabilità,... ma di ripensare al ruolo..."

"tutto questo aiuta poi una persona a lavorare meglio ad a produrre di qualità"

"nel momento in cui pensi la gente non ti aiuta... puoi anche lavorare tanto ma lavori peggio"

(p.110) "essere consci delle proprie difficoltà significa imparare a chiedere ai colleghi sostegno per svolgere al meglio il lavoro assegnato" (chiedere di posizionare i raccoglitori in uno scaffale più basso/sentirsi dire "siamo qua in tanti, uno di noi ti aiuta"/ in un ufficio in cui nessuno alza mai la testa dalla scrivania / e non sentirsi autonoma in niente) "avviare un'azione di scambio anzichè di cura"

(p.115) "un inserimento funziona quanto la persona con disabilità è serena ed è produttiva"

mi ha fatto ricredere in me stessa. Ritrovandomi in queste frasi mi son detta "ok. non ti sei rimbambita all'improvviso"

Ho mandato una mail alla professoressa Maria Cristina Bombelli, e le ho chiesto se:
io, Ilaria, invalida civile al 75%, che ho problemi di deambulazione, problemi nel sollevare grandi plichi, ma dotata di un cervello perfettamente funzionante (nella mia precedente esperienza, ho insegnato il mio lavoro a una ragazza di 39 anni, a una di 34 e ho affiancato 3 stagiste)

Potevo:


1) iscrivermi nella graduatoria del CMD di varese e sperare che mi venga offerto un lavoro (anche diverso, non per forza contabilità) migliore della mia precedente occupazione?

2) oppure, in quanto disabile, devevo rassegnarmi ad accettare questi ruoli marginali?

3) pur avendo già fatto, l'anno scorso, i 3 step del SARI (servizio analisi risorse individuali), potrebbe essermi utile chiedere di fare un nuovo colloquio con qualcuno che possa aiutarmi a rivedere le mie mansioni?

4) o magari esiste qualche altra associazione a cui io possa rivolgermi? (Eventualmente sarei anche disposta a fare uno stage conoscitivo)

Lei, gentilissima, mi ha risposto immediatamente.
Ho fatto un ulteriore colloquio alle categorie protette di Varese. Il responsabile mi aveva avvisata che nella mia situazione era difficilissimo trovare lavoro, per via del mio problema muscolare.

Oggi l'ennesimo colloquio: e di questo, lo scrivo!

Un'azienda, sita vicinissimo a casa mia, ha messo su internet l'annuncio per "impiegata appartenente alle categorie protette"
io, al solito, ho fatto un sopraluogo (domenica) per accertarmi ci fosse parcheggio nelle vicinanze, non ci fossero gradini all'esterno.
Bene: tutto accessibilissimo.
Stamattina entro. Nessun gradino all'ingresso (se non un zappellino che, una persona in carrozzina, non potrebbe fare!).
Guardo a destra: due gradini (senza corrimano) e una porta.
Di fronte a me: una porta con scritto "VIETATO L'INGRESSO"
Sulla sinistra, una scala, da cui scende una signora. M'accoglie. Mi dice "prego, si accomodi al piano di sopra"
-io non posso fare le scale- "mi scusi... ma non avete un ascensore?"
"no. non può fare le scale"
"eh no. sono disabile"
"nemmeno due gradini?" (senza corrimano!)
"se lei mi dà una mano si, altrimenti no"
"le do volentieri una mano. altrimenti il colloquio deve farlo qui" (QUI= lo spazio 2 mt x 1 mt che c'era lì, all'ingresso. spazio senza nulla)
Attendo 5 minuti in questa stanza. Pensando "se non hanno uffici al piano terra, che mi fanno a fare il colloquio?"
Arriva la persona che mi doveva selezionare "Buongiorno. La mia collega mi ha detto del suo problema"
"Avete uffici al piano terra?"
"Beh, se vuole abbiamo un ufficio su questo piano. Dovrebbe solo fare i due gradini"
"Potrei farli se aveste un corrimano"
"Non c'è nessun problema. Mettiamo un corrimano"
"Davvero? La ringrazio"
"Ma si figuri! Non sono mica questi i problemi!"
"Ah no? Beh, per me sì. Sa a quanti posti ho detto NO perchè avevano il park a 200 mt, perchè non c'era l'ascensore, perchè avevano tre gradini senza corrimano all'ingresso...?"
"Beh, ma noi siamo a norma!"
(a norma???)
"e la signora disabile che c'era prima di Lei aveva un problema alla schiena. Per un po' di tempo si è fatta le scale... poi ci ha detto non riusciva più... ma anche noi ce ne siamo accorti... le abbiamo fatto l'ufficio qui. Al piano terra"
(piano terra??? - ci sono 2 gradini...)

mi dice ho un bellissimo curriculum. mi dice ho tanti anni d'esperienza. che però loro non hanno bisogno nell'ambito amministrativo, ma del TELEMARKETING
(mioddio)
In pratica avrei una lista di potenziali clienti a cui dovrei proporre il loro prodotto. E, dato che è un lavoro snervante (parole sue!) mi assumerebbero per 3 ore al gg (perchè... non so se lei lo sa... [lei=io, Ilaria] ma se ha la 104 possiamo assumerla 3 o 6 ore...) e dovrei segnare gli appuntamenti utilizzando access e bla bla bla
(grazie per la delucidazione!)
mi fingo interessata. vado avanti col colloquio. al termine mi dice "ha qualche domanda da farmi?"
chiedo "assumete solo part time?"
"eh sì... perchè è un lavoro snervante... e poi... siamo obbligati ad assumere un disabile... ma possiamo assumerlo anche solo part time"
"capisco..."
"altre domande?"
"sì... volevo chiederle: d'accordo che, a quanto pare, di impiegate contabili con una disabilità muscolare ci sono solo io... però... se trovaste un impiegato/a in sedia a rotelle... come farebbe ad accedere qui?"
"guardi che noi siamo a norma!"
"non ne dubito... ma io posso fare quei 2 gradini col corrimano... uno in carrozzina, come fa?"
"Beh, possiamo aprire quella porta" (una GRANDE porta a vetri, che poggia su un gradino che dà sul parcheggio)
"lì c'è un gradino" (sorrido)
"no no, non c'è..." si alza in piedi "ah sì... ha ragione"
Pensa un attimo... poi "ah! ma DIETRO, a 30 mt da qui, c'è un altro ingresso! si vede che il cortile è un po' in pendenza... e dall'altra parte si può entrare in carrozzina. solo deve fare un po' più strada a piedi. Girare attorno all'edificio"

Al di là del fatto che quel posto di lavoro NON MI INTERESSA... io mi chiedo perchè: nel 2010 esistano ancora così tante difficoltà per uno che ha problemi come i miei.

Lascio a voi la riflessione.

Aurevoir.