sabato 23 ottobre 2010

NOI SIAMO A NORMA

Bonjour...
è passato molto tempo da quando ho scritto l'ultimo post. Nel frattempo ho trovato un nuovo lavoro (CHE MI PIACE! MI FA STAR BENE), ma prima di questo ho fatto taaaaaaaaaaaaaanti colloqui. Molti dei quali assurdi, nei quali (in quanto disabile) venivo trattata come una cittadina di serie B.
Da uno di questi colloqui, è nata questa vignetta. Spero faccia sorridere... chi, come me, ha dovuto sopportare ingiustizie, ma che ORA ce l'ha fatta.

Aurevoir...

giovedì 20 maggio 2010

APERTURA NUOVO BLOG

Bonjour.
Questo blog nasce oggi 20 Maggio 2010 dalle ceneri del "vecchio" blog (figlidiunadeaminore.blogspot.com).
Gli anni passano, ma ANCORA non sono in grado di smanettare con internet: pertanto, se qualcuno che passa di qui, volesse darmi una mano ad inserire una foto (di Matthew Barney) là in alto, gliene sarei molto grata.
Per il resto, TUTTI I POST antecedenti questa data, nascono dal copia/incolla fatto da me.
Aurevoir...

lunedì 17 maggio 2010

PALASHARP MILANO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE - RISPONDE IL PALASHARP

Bonjour.
Oggi 17 Maggio ho finalmente avuto una risposta (dopo la terza mail) alla mia domanda.
La copio, per intero.

Buongiorno Ilaria,

siamo spiacenti per il disagio da lei subito ma ci tengo a precisare che erano stati presi accordi con Indipendente affinché rispondessero loro in merito a ciò: in occasione dei concerti la gestione della sala e della security (e quindi anche dei disabili) è affidata totalmente all’organizzatore che è responsabile della sistemazione in sala degli spettatori.

A suo tempo ci siamo preoccupati di capire dove sarebbero stati sistemati i disabili in carrozzina: sotto nostre indicazioni i disabili in carrozzina dovrebbero essere sistemati su una pedana appositamente sistemata sopra il bar (nello specifico davanti a fila 12 posti da 30 a 46). Si può accedere a questa pedana dal lato destro del palazzo senza dover fare in alcun modo le scale.

Seguendo questa procedura non si rischia di creare disagi a nessuno, tant’è vero che in occasione di manifestazioni gestite direttamente dal palasharp il problema non si è mai posto.

Sarà mia premura ricontattare l’organizzatore per capire cosa sia accaduto, dal momento che lo stesso è sempre molto preciso nel seguire le nostre indicazioni.

A disposizione, a presto

Silvia


beh, meglio tardi che mai!
Io ho intenzione di tornarci al Palasharp. Se nel frattempo nessuno avrà trovato una cura alla mia malattia e sarò costretta a tornarci con queste gambe, vi aggiornerò sulle condizioni dei disabili.

Aurevoir...

PALASHARP MILANO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE - RISPONDE L' "INDIPENDENTE"

Bonjour.

Questa è la risposta che ho avuto dall'INDIPENDENTE datata 15 Febbraio:

Gentile sig.ra Ilaria,
mi dispiace per le difficoltà riscontrate durante il concerto di Arctic Monkeys.
Provvederemo a darle informazioni più dettagliate per il prossimo concerto cosi da essere più esaurienti possibili al fine di non creare situazioni di difficoltà.
Un cordiale saluto,
Francesca.

Attendo ancora la risposta del PALASHARP. Ma non mollo, continuerò a mandare la mia mail, finchè qualcuno non risponderà.

Aurevoir,
Ilaria


(accedeva venerdì, 14 Maggio 2010)

venerdì 14 maggio 2010

PALASHARP MILANO E LE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Bonjour.
Avendo oggi trovato (dai VIGILI DI GALLARATE) un'ennesimo caso di barriere architettoniche, mi sono ricordata che non avevo riportato qui una lettera scritta, mesi fa, all'assistenza Palasharp di Milano e allo staff del Palasharp (il secondo non mi ha mai risposto).

La copio/incollo qui sotto. E' un'e-mail. Ma può essere d'aiuto a qualcuno che si trova nella mia stessa situazione
(p.s. si riferiva al CONCERTO DEGLI ARCTIC MONKEYS DEL 26 GENNAIO 2010)

alla c.a.
PALASHARP
INDIPENDENTE



Buongiorno. Non sapendo a chi dovrei rivolgermi, mando la mail ad entrambi.

Sentiti ringraziamenti per i biglietti riservatimi per il concerto di ieri sera.

Quando mia sorella (dopo 1/2 ora che giravamo per cercare un ingresso che fosse più vicino rispetto al parcheggio dell'ATM) è andata in cassa a richiederli, mi hanno detto non c'era più posto sulla pensilina (dove sono stata quando sono andata un paio di mesi fa al concerto di Paolo Nutini) e di seguire il ragazzo della sicurezza.

Avevo capito ci fosse la possibilità di entrare SENZA FARE LE SCALE. Di fatto, ieri (pesando io 46 chili scarsi) mi ha sollevata di peso il ragazzo della sicurezza.
Che si ricordava di me.
Perchè non credo al Palasharp ci siano molte ragazze magre, alte 1.70 che hanno problemi a camminare.

Mi ha detto la zona giornalisti era piena. Che mi avrebbe procurato una sedia per me.
Dove? in un recinto piano terra!
Ma io mi chiedo...
probabilmente nessuno di voi ha una sorella che ha reali problemi a stare in piedi per più di un tot di tempo
probabilmente nessuno di voi si è mai appostato in quel recintino
probabilmente nessuno di voi ha assistito come fosse (oltre che una persona con problemi alle gambe) anche cieco

PERCHE' DA LI, NON SI VEDE NULLA!

E lasciamo perdere l'Ilaria.
che, grazie a sua madre, ha una sorella "sana" che l'ha portata sugli spalti in spalla. e almeno ha visto "qualche cosa" dai monitor

ma I RAGAZZI RELEGATI LI', COSA VEDONO?

no, ve lo chiedo perchè non mi sembra occorrano 3 lauree per capire che da quella posizione uno costretto in carrozzina riesce a godere solo di una parte dello spettacolo.
spero che, almeno loro, siano entrati GRATIS
o quasi...

mi chiedo perchè
in un mondo in cui si parla tanto di abbattimento delle barriere architettoniche, gente come me, venga fatta passare per deficiente.
se avessi potuto stare in piedi (cosa che 15 anni fa, non avevo problema a fare) non vi avrei stressato l'anima
chiedendo
per favore
per i posti a sedere
per un parcheggio "abbastanza" vicino

quando ero stata al concerto di Paolo Nutini, ero rimasta PIACEVOLMENTE stupefatta.
ero sì seduta, ma vedevo!
ieri... mi sono proprio sentita presa per il culo.
e non credo i ragazzi rimasti relegati nello sgabbiotto si siano sentiti da meno.

e non credo nemmeno non ci sia una cavolo di rampa d'accesso che permetta ad un disabile di accedere ad una postazione più dignitosa.
perchè l'altra volta ho visto una ragazza in carrozzina, seduta negli spalti in alto. e di sicuro non aveva le ali.

mi aspetto che qualcuno, magari un responsabile, o magari quello che ha scelto di darmi quei posti, mi faccia sapere qualcosa in merito.

Ilaria


rimando oggi, 14 Maggio, la mail al contatto Palasharp.
Attendo una risposta...

Aurevoir.

lunedì 3 maggio 2010

1 MAGGIO TRA LAVORO E DISABILITA'

Bonjour.
Sono lettrice e sostenitrice del sito www.disabili.com
Dopo aver letto questo articolo
http://www.disabili.com/lavoro/21103-1-maggio-come-coniugare-lavoro-e-disabilita
ho sentito l'esigenza di portare la mia esperienza personale, che trascrivo di seguito.

Inaccessibilità.
Nel mio caso caratterizzata da barriere architettoniche (scalette all'ingresso, scale interne per accedere ad uffici ad un primo piano, parcheggio dell'auto distante più che pochissimi metri, parcheggi auto a pochissimi metri a disposizione di manager e non di disabili).
Inaccessibilità anche a lavori che comportino l'utilizzo di un cervello. Perchè, magari, hai un cervello che funziona meglio di quelli dei tuoi colleghi (io mi son sentita dire "sei più intelligente di ogni persona che lavora qui dentro sai? Te, cosa si deve fare, lo vedi prima degli altri...) ma dato che hanno il dovere di assumere un disabile, perchè in un colloquio di 30 minuti, ti ripetono per 20 volte la parola obbligo e la parola disabile, ti relegano a mansioni frustranti, mansioni che non badano alla tua esperienza pregressa di (quasi) 9 anni. Mansioni che non guardano al tuo profilo scolastico, ai tuoi anni di studi sperimentali, agli anni di corsi post diploma, ai corsi di lingue con professoressa madrelingua.
Ne ho fatti davvero tanti. Di colloqui. In, circa, tre mesi.
Ho mandato il mio cv anche per posizioni di segretaria/receptionist/impiegata (che poi ho scoperto si trattava di telemarketing o call center, che, chi ti fa il colloquio, ti dice non puoi fare per più di 3 ore al gg-con 1 ora di permesso della 104. Ma quanti disabili possono permettersi di mantenersi con un part time? A una persona "normale" proponi un lavoro di ragioniera full time e, a me, dici "la parte amministrativa/contabile è già coperta... abbiam bisogno di questa figura... ma è un lavoro stressante... lo si può fare solo per 3/4 ore" e AGGIUNGI "ci obblgano ad assumere un disabile. Non assumerlo full time"). Ho mandato cv pensando... devo pur riprendere a lavorare... non posso vivere per sempre del mio ex TFR.
E ora? tra i tanti colloqui me n'erano capitati 2 (MA SOLO 2!) che mi hanno scelta perchè SONO ILARIA, PER LE MIE CAPACITA', PER LA MIA SERIETA', PER QUELLO CHE GLI HO TRASMESSO. e non perchè sono una 30enne disabile e dovevano riempire un tassellino.
Tra 15 gg inizio: sono la nuova impiegata degli "EMIRATES"- la compagnia aerea che ha sede a Dubai. Mi hanno dato la notizia Giovedì, il giorno del mio 30esimo compleanno...

Dico a tutti: non mollate! Dovete CONTINUARE, CONTINUARE, CONTINUARE a mandare i vostri curriculum in giro! Dovete far valere le vostre necessità. Dire io so fare questo/questo/questo. E poi dire i problemi che avete a causa della vostra patologia.
Non dovete mollare (anche se vi vien da piangere! anche se ogni tanto... crollate! anche se pensate "che lavori del cazzo che mi propongono!"). Un disabile NON E' e NON DEV'ESSERE considerato inferiore ad uno non disabile.

Stringete i denti! Studiate (se potete...) Cercate di miglioravi in quello che potete, di farvi vedere positivi.
Non permettete MAI a nessuno di dirvi "POVEEEEEEEERIIIINO". A fatica, ma un lavoro lo troverete!

Aurevoir...

lunedì 12 aprile 2010

nel 2010 abbiamo ANCORA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE!

Bonjour.
è da un sacco di tempo che non scrivo su questo blog. Perchè mi stavo occupando del mio romanzo (che è ancora in fase di RIlettura) e da quattro mesi, sto cercando un nuovo lavoro.
Mi sono licenziata a dicembre da un lavoro a tempo indeterminato, 14 mensilità, con un buon stipendio, ma un lavoro che non mi rendeva per nulla soddisfatta di me stessa.

Ad Aprile ero stata assunta presso questa azienda (ho fatto il colloquio dopo 3 gg che ero iscritta nella graduatoria delle categorie protette - il lavoro precedente, che ho svolto per 7 anni e mezzo l'avevo trovato come lavoratrice "normale", quando, per orgoglio, non mi ero ancora fatta riconoscere invalida) con la richiesta di collaboratrice ad un'altra collega, come "IMPIEGATA addetta alla CONTABILITA' FORNITORI".
Nello fattispecie, non mi sono MAI occupata di contabilità fornitori, se non qualche registrazione fatture dopo 5 mesi e mezzo che ero assunta. Per il resto riempivo le mie 6 ore con mansioni di segretariato (fax alle colleghe, archivio di documenti risalenti a tre anni prima -compreso il documento che li sollecitava all'assunzione del disabile- , ricezione telefonate, spunta dei ddt, smistamento posta in entrata ed in uscita, imbustamento e affrancatura fatture fatte da altri colleghi).
La mia sensazione è stata quella di essere assunta per adempiere ad un obbligo di legge. Di fatto, nessuno dei colleghi era propenso a mostrarmi il lavoro, che mi è stato "insegnato" dalla stagista 20enne che ha terminato il suo contratto temporaneo con il mio ingresso in azienda.
Il mio essere sottoimpiegata, relegata a mansioni "basse" mi faceva rincasare con un senso di nullità dentro di me.
E quando, dopo 5 mesi e mezzo!, mi sono state aggiunte mansioni "più importanti" in aggiunta a quelle secondarie che già riempivano le 6 ore-la collega di prima le faceva in 8 ore- nella fretta del mio voler eseguire tutto quanto mi veniva delegato, ho commesso errori che mai in vita mia avevo fatto.

A Gennaio ho letto il libro "oltre il collocamento obbligatorio" (a cura di Bombelli e Finzi) e ritrovare frasi come:

(p.42) "non si tratta solo di dotarsi di strumenti tecnologici (nel mio caso ascensore, fotocopiatrice accanto alla mia postazione) che suppliscano ad eventuali disabilità,... ma di ripensare al ruolo..."

"tutto questo aiuta poi una persona a lavorare meglio ad a produrre di qualità"

"nel momento in cui pensi la gente non ti aiuta... puoi anche lavorare tanto ma lavori peggio"

(p.110) "essere consci delle proprie difficoltà significa imparare a chiedere ai colleghi sostegno per svolgere al meglio il lavoro assegnato" (chiedere di posizionare i raccoglitori in uno scaffale più basso/sentirsi dire "siamo qua in tanti, uno di noi ti aiuta"/ in un ufficio in cui nessuno alza mai la testa dalla scrivania / e non sentirsi autonoma in niente) "avviare un'azione di scambio anzichè di cura"

(p.115) "un inserimento funziona quanto la persona con disabilità è serena ed è produttiva"

mi ha fatto ricredere in me stessa. Ritrovandomi in queste frasi mi son detta "ok. non ti sei rimbambita all'improvviso"

Ho mandato una mail alla professoressa Maria Cristina Bombelli, e le ho chiesto se:
io, Ilaria, invalida civile al 75%, che ho problemi di deambulazione, problemi nel sollevare grandi plichi, ma dotata di un cervello perfettamente funzionante (nella mia precedente esperienza, ho insegnato il mio lavoro a una ragazza di 39 anni, a una di 34 e ho affiancato 3 stagiste)

Potevo:


1) iscrivermi nella graduatoria del CMD di varese e sperare che mi venga offerto un lavoro (anche diverso, non per forza contabilità) migliore della mia precedente occupazione?

2) oppure, in quanto disabile, devevo rassegnarmi ad accettare questi ruoli marginali?

3) pur avendo già fatto, l'anno scorso, i 3 step del SARI (servizio analisi risorse individuali), potrebbe essermi utile chiedere di fare un nuovo colloquio con qualcuno che possa aiutarmi a rivedere le mie mansioni?

4) o magari esiste qualche altra associazione a cui io possa rivolgermi? (Eventualmente sarei anche disposta a fare uno stage conoscitivo)

Lei, gentilissima, mi ha risposto immediatamente.
Ho fatto un ulteriore colloquio alle categorie protette di Varese. Il responsabile mi aveva avvisata che nella mia situazione era difficilissimo trovare lavoro, per via del mio problema muscolare.

Oggi l'ennesimo colloquio: e di questo, lo scrivo!

Un'azienda, sita vicinissimo a casa mia, ha messo su internet l'annuncio per "impiegata appartenente alle categorie protette"
io, al solito, ho fatto un sopraluogo (domenica) per accertarmi ci fosse parcheggio nelle vicinanze, non ci fossero gradini all'esterno.
Bene: tutto accessibilissimo.
Stamattina entro. Nessun gradino all'ingresso (se non un zappellino che, una persona in carrozzina, non potrebbe fare!).
Guardo a destra: due gradini (senza corrimano) e una porta.
Di fronte a me: una porta con scritto "VIETATO L'INGRESSO"
Sulla sinistra, una scala, da cui scende una signora. M'accoglie. Mi dice "prego, si accomodi al piano di sopra"
-io non posso fare le scale- "mi scusi... ma non avete un ascensore?"
"no. non può fare le scale"
"eh no. sono disabile"
"nemmeno due gradini?" (senza corrimano!)
"se lei mi dà una mano si, altrimenti no"
"le do volentieri una mano. altrimenti il colloquio deve farlo qui" (QUI= lo spazio 2 mt x 1 mt che c'era lì, all'ingresso. spazio senza nulla)
Attendo 5 minuti in questa stanza. Pensando "se non hanno uffici al piano terra, che mi fanno a fare il colloquio?"
Arriva la persona che mi doveva selezionare "Buongiorno. La mia collega mi ha detto del suo problema"
"Avete uffici al piano terra?"
"Beh, se vuole abbiamo un ufficio su questo piano. Dovrebbe solo fare i due gradini"
"Potrei farli se aveste un corrimano"
"Non c'è nessun problema. Mettiamo un corrimano"
"Davvero? La ringrazio"
"Ma si figuri! Non sono mica questi i problemi!"
"Ah no? Beh, per me sì. Sa a quanti posti ho detto NO perchè avevano il park a 200 mt, perchè non c'era l'ascensore, perchè avevano tre gradini senza corrimano all'ingresso...?"
"Beh, ma noi siamo a norma!"
(a norma???)
"e la signora disabile che c'era prima di Lei aveva un problema alla schiena. Per un po' di tempo si è fatta le scale... poi ci ha detto non riusciva più... ma anche noi ce ne siamo accorti... le abbiamo fatto l'ufficio qui. Al piano terra"
(piano terra??? - ci sono 2 gradini...)

mi dice ho un bellissimo curriculum. mi dice ho tanti anni d'esperienza. che però loro non hanno bisogno nell'ambito amministrativo, ma del TELEMARKETING
(mioddio)
In pratica avrei una lista di potenziali clienti a cui dovrei proporre il loro prodotto. E, dato che è un lavoro snervante (parole sue!) mi assumerebbero per 3 ore al gg (perchè... non so se lei lo sa... [lei=io, Ilaria] ma se ha la 104 possiamo assumerla 3 o 6 ore...) e dovrei segnare gli appuntamenti utilizzando access e bla bla bla
(grazie per la delucidazione!)
mi fingo interessata. vado avanti col colloquio. al termine mi dice "ha qualche domanda da farmi?"
chiedo "assumete solo part time?"
"eh sì... perchè è un lavoro snervante... e poi... siamo obbligati ad assumere un disabile... ma possiamo assumerlo anche solo part time"
"capisco..."
"altre domande?"
"sì... volevo chiederle: d'accordo che, a quanto pare, di impiegate contabili con una disabilità muscolare ci sono solo io... però... se trovaste un impiegato/a in sedia a rotelle... come farebbe ad accedere qui?"
"guardi che noi siamo a norma!"
"non ne dubito... ma io posso fare quei 2 gradini col corrimano... uno in carrozzina, come fa?"
"Beh, possiamo aprire quella porta" (una GRANDE porta a vetri, che poggia su un gradino che dà sul parcheggio)
"lì c'è un gradino" (sorrido)
"no no, non c'è..." si alza in piedi "ah sì... ha ragione"
Pensa un attimo... poi "ah! ma DIETRO, a 30 mt da qui, c'è un altro ingresso! si vede che il cortile è un po' in pendenza... e dall'altra parte si può entrare in carrozzina. solo deve fare un po' più strada a piedi. Girare attorno all'edificio"

Al di là del fatto che quel posto di lavoro NON MI INTERESSA... io mi chiedo perchè: nel 2010 esistano ancora così tante difficoltà per uno che ha problemi come i miei.

Lascio a voi la riflessione.

Aurevoir.